Le Aree Protette della Regione Emilia-Romagna

Le GGEV collaborano con molti Comuni della provincia di Reggio Emilia ed Aree Protette per far rispettare i Regolamenti Comunali sui Parchi
LA LEGGE QUADRO SULLE AREE PROTETTE (Legge 6 dicembre 1991, n. 394) detta principi fondamentali per l'istituzione e la gestione delle aree naturali protette, al fine di garantire e di promuovere, in forma coordinata, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale del paese. Costituiscono il patrimonio naturale le formazioni fisiche, geologiche, geomorfologiche e biologiche, o gruppi di esse, che hanno rilevante valore naturalistico e ambientale. I territori nei quali siano presenti i valori, specie se vulnerabili, sono sottoposti ad uno speciale regime di tutela e di gestione, allo scopo di perseguire, in particolare, le seguenti finalità:

a) conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di singolarità geologiche, di formazioni paleontologiche, di comunità biologiche, di biotopi, di valori scenici e panoramici, di pro cessi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di equilibri ecologici;

b) applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare un'integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori antropologici, archeologici, storici e architettonici e delle attività agro-silvo-pastorali e tradizionali;

c) promozione di attività di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche interdisciplinare, nonché di attività ricreative compatibili;

d) difesa e ricostituzione degli equilibri idraulici e idrogeologici.

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aree protette

IL SISTEMA REGIONALE DELLE AREE PROTETTE

Il  sistema delle aree protette dell’Emilia-Romagna è iniziato con la legge regionale n. 2 del 1977, che conteneva precise norme per la salvaguardia delle specie più preziose e rare della flora spontanea regionale e contemplava anche, per la prima volta, la possibilità di istituire parchi e riserve per la tutela delle emergenze naturali più integre e il recupero di quelle più interessanti dal punto di vista naturalistico.
Nel 1989 il Piano Territoriale Paesistico Regionale ha definito il quadro del sistema delle aree protette regionali, nel quale la lista dei parchi e delle riserve esistenti era integrata da un programma per la creazione di diverse altre aree protette, che venne in parte attuato nel decennio successivo.
L’attuale articolazione del sistema, vede la presenza di 2 parchi nazionali, 13 parchi regionali e 14 riserve.
I due Parchi nazionali, Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna isituito nel 1993 e Appennino Tosco-emiliano nel 2001, sono stati anticipati dai parchi regionali rispettivamente Crinale Romagnolo e Alto Appennino Reggiano, entrambi abrogati.

Nel 2005 nasce la nuova legge regionale sulle Aree Protette n. 6/2005 che abroga la legge precedente (n. 11/1988) e attraverso la quale la Regione punta innanzitutto ad aggiornare le proprie politiche per la tutela e la valorizzazione del patrimonio naturale, passando da logiche di protezione puntuali e settoriali a logiche di sistema e puntando sulla copianificazione e la cooperazione istituzionale, con l’obiettivo di interconnettere armonicamente le politiche speciali a favore delle parti del territorio più ricche di naturalità, come i parchi e le riserve, con le più generali politiche improntate alla sostenibilità ambientale e sociale dello sviluppo regionale.
Legge regionale n. 2 del 1977  
Legge quadro 11/1988  
Legge regionale sulle Aree Protette  n. 6/2005

Appennino Tosco-Emiliano
Istituito nel 2001. Estensione : 23.613 ha di parco (16.336 ha in Emilia-Romagna, 7.277 ha in Toscana). Province di Parma, Reggio Emilia (Emilia-Romagna), Lucca, Massa Carrara (Toscana). Comuni di Corniglio (PR), Busana, Collagna, Ligonchio, Ramiseto, Villa Minozzo, Castelnovo ne' Monti (RE), Giuncugnano, San Romano di Garfagnana, Villa Collemandina (LU), Comano, Filattiera, Fivizzano, Licciana Nardi (MS).

Casse di espansione del Fiume Secchia
Uno sbarramento sul fiume e le cave della ghiaia hanno fatto rinascere i paesaggi delle valli intorno a Rubiera.
Istituita nel 1996.
Estensione 255 ha.
Province di Reggio Emilia e Modena. Comuni di Rubiera (RE), Campogalliano (MO), Modena.

Fontanili di Corte Valle Re
Le acque   delle risorgive intorno alla storica corte colonica dei conti Re.
Istituita nel 1992.
Estensione : 37 ha. Provincia di Reggio Emilia. Comune di Campegine.

Rupe di Campotrera
Un  affioramento ofiolitico nelle antiche terre della contessa Matilde di Canossa.
Istituita nel 1999.
Estensione 27 ha. Provincia di Reggio Emilia. Comune di Canossa.

A.R.E. : Aree di Riequilibrio Ecologico

Le ARE, acronimo di : Aree di Riequilibrio Ecologico, sono  aree protette, oltre alle Riserve e ai Parchi, istituite dalla Regione Emilia-Romagna nel 1988 ed essenzialmente a carico dei Comuni. 
La Legge Regionale 6 del 2005 definisce le ARE come "aree naturali od in corso di rinaturalizzazione, di limitata estensione, inserite in ambiti territoriali caratterizzati da intense attività antropiche che, per la funzione di ambienti di vita e rifugio per specie vegetali ed animali, sono organizzate in modo da garantirne la conservazione, il restauro, la ricostituzione".
Si tratta di aree di dimensioni variabili (da 1 a 380 ha) ma, in genere, non particolarmente estese, che in media si aggirano intorno ai 35 ha di superficie e sono localizzate soprattutto nelle province di Reggio Emilia (che ne ha 17), Modena   e Bologna 
La l.r. 6.2005 ne affida inoltre il controllo e l’istituzione alle Province, le quali a loro volta ne affidano la gestione ai Comuni territorialmente interessati: ad oggi le ARE della Provincia di Reggio Emilia sono 16 e si è cominciato ad intervenire su esse, anche se in molti casi  non vi è stato ancora il riconoscimento formale come aree protette. Obiettivi trainanti che hanno condotto all'istituzione di queste aree protette sono la conservazione e la tutela della biodiversità, ma anche il restauro e la ricostruzione di lembi di naturalità che sopravvivono nell’ambito della Pianura, l’ambito provinciale maggiormente sottoposto all'impatto antropico agricolo, urbano e industriale.
Le ARE della Provincia di Reggio sono 17, la maggior parte delle quali legata ad ambienti umidi di acqua ferma e corrente, ad ambienti dove sono cessate le attività produttive o, in qualche caso, alla presenza di aziende agricole a coltivazione biologica.

 

Nome ARE

Comune

Tipo di territorio

Estensione

1

Sorgenti Enza

Montecchio

Area industriale: pozzi non più attivi

6,09

2

I pioppini

S.Ilario

Ex cava e Golena Enza

4,2

3

Aemilia

Gattatico

Ex cava e Golena Enza

 

4

Ex Cava Castagna

Gattatico

Ex cava in Golena Enza

 

5

Bosco dei Pantari

Gattatico

Golena Enza

 

6

Ex cava Corazza

Poviglio

Ex cava

6,16

7

Canale Tassone

Bagnolo

Giardino umido ?

4,8

8

Rodano-Gattalupa

Reggio E.

Giardino pubblico a lato del torrente Rodano

3,0735

9

Cassa d’espansione del fiume Secchia

Rubiera (RE) Campogalliano e Modena (MO)

Ex cava e Opera idraulica

 

10

Di Budrio

Correggio

Ex cava di argilla

12,0497

11

Cassa d’espansione del Cavo Tresinaro

Rio Saliceto

Opera idraulica

87,84

12

Zona umida di via Dugaro

Rolo

Ex discarica comunale

1,63

13

Valli di Novellara e di Reggiolo

Novellara e Reggiolo

Opera idraulica

4,66

14

Cava Luccio

Luzzara

Ex cava in Golena Po

 

15

Crostolina

Guastalla

lanca relitta  in golena Po

 

16

Il saliceto ed il giardino naturale

Guastalla

Riforestazione in golena Po

 

17

I Caldaren

Gualtieri

Ex cava di argilla

13

    


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