E' importante conoscere le norme che si collegano all'attività di soccorso degli animali:
è vietato detenere fauna protetta
è vietato allevare fauna cacciabile
è vietato raccogliere uova o pulcini dai nidi.
è vietato immettere o rilasciare fauna alloctona
molte specie selvatiche sono particolarmente protette
è vietato l'abbattimento “umanitario” di animali selvatici irrecuperabili o gravemente feriti effettuato ad opera di un privato cittadino
La legislazione è molto rigida al fine di evitare abusi e di regolare il traffico a scopo commerciale..
La legge 11/02/1992 n.157 ”Norme per la protezione della fauna selvatica ed omeoterma” sancisce, all’art.1, che” la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato, ed è tutelata nell’interesse della comunità nazionale ed internazionale”. All’art. 2 comma 1. afferma che”fanno parte della fauna selvatica oggetto della tutela della presente legge le specie di mammiferi e di uccelli dei quali esistono popolazioni viventi stabilmente o temporaneamente in stato di naturale libertà nel territorio nazionale”
La Legge della Regione E.R. del 19/08/1994 n34, (con le modifiche apportate dalla L.R. del 16/02/2000)”Disposizioni per la protezione della fauna selvatica e per l’esercizio dell’attività venatoria” all’art.29 comma 1 sancisce che: “Salvaguardia dei nidi: E’ fatto divieto a chiunque di manipolare, prelevare, detenere o vendere uova e nuovi nati ed in genere esemplari di fauna selvatica …. Comma 2: chi raccoglie uova o nuovi nati di fauna per salvaguardarli da distruzione o morte deve darne comunicazione entro e non oltre 24 ore al competente Ufficio Provinciale o ad una Guardia Venatoria …. Affinché provvedano agli opportuni interventi di tutela. ” La stessa L.R. all’art.61 lettera f) prevede la sanzione amministrativa da €51,00 ad € 309,00 “
Così non è consentita una prolungata detenzione di animali irrecuperabili malgrado il soccorso ricevuto (es. privi di un’ala, un occhio ecc.) se non con precise autorizzazioni. è invece accettabile una detenzione con evidenti fini di soccorso e successiva liberazione, ma è in ogni caso necessario richiederne l'autorizzazione, rivolgendosi all'Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Reggio E. al 0522301475 e al comando del Corpo Forestale dello Stato di Reggio E. tel. 0522442165
Quali animali segnalare: |
Per esempio: |
A chi segnalare: |
ANIMALI DOMESTICI |
||
In caso di rinvenimento di animali domestici in difficoltà |
CANI E GATTI
|
|
CAPRE O PECORE ( vive o morte) |
|
|
ANIMALI SELVATICI |
||
UCCELLI (avifauna) |
Es. gufi, civette, poiane, rondini, sparvieri , merli, aironi, pavoncelle, ecc |
LIPU CRAS CROCE ALATA Reggio E. |
Se ci sono molti uccelli morti tutti in una stessa area |
|
|
UCCELLI (avifauna ) vivi o morti con anelli alla zampa |
Occorre verificare il tipo di anello: possono essere di proprietà privata es. colombi oppure specie selvatiche che sono oggetto di studio, chiedere prima a GGEV 335201316 |
Nel caso sia una specie protetta a : |
PIPISTRELLI ( mammiferi) |
n.b. sono animali particolarmente protetti |
LIPU CRAS CROCE ALATA Reggio E. |
tutti i Mammiferi VIVI ma in difficoltà es feriti , piccoli inermi ecc n.b. se piccoli NON TOCCARLI |
Es capriolo , cinghiale, muflone, tassi, faine, donnole, volpi, lepri, ….. |
|
In caso di incidenti stradali con animali |
|
|
Ungulati e tutti i Mammiferi selvatici MORTI |
Es capriolo ,( a Novellara non ci sono, per ora…. cinghiale, muflone ) |
|
ANFIBI attenzione: sono TUTTI PROTETTI !!! |
Raganelle, tutte le Rane |
Vivono vicino all’acqua od ai canali: è bene lasciarle dove sono o portarle vicino ad un canale o nelle Valli (usando guanti , senza toccarle direttamente per non improntarle o danneggiarle) |
Tritoni e salamandre |
||
rospi |
||
RETTILI AUTOCTONI sono TUTTI PROTETTI !!! |
Tartarughe senza la macchia rossa |
|
Serpenti, lucertole, ramarri, |
è vietato catturarli e detenerli … meglio lasciarli nel loro habitat….. ………. |
|
RETTILI o altri animali ESOTICI |
Es. Tartarughe con la macchia rossa o coccodrilli ( ma ci sono davvero nelle valli di Novellara?) o camaleonti o serpenti esotici |
Sono animali MOLTO DANNOSI X gli ECOSISTEMI NATURALI; se pescati o trovati vanno trattenuti e conferiti ai centri di raccolta: chiedere al Corpo Forestale dello Stato Reggio E. 0522442165 |
Pesci |
Se i pesci sono in difficoltà perchè l’acqua è insufficiente |
|
Se sono presenti esemplari di dimensioni intorno al metro (siluri ) vivi o morti |
in ore ufficio
oppure
|
|
Se si vedono pesci in difficoltà e l’acqua è sufficiente ma di aspetto non normale ( presenza di schiume, colore anomalo, odore ….) |
|
|
BOCCONI AVVELENATI |
se il nostro cane manifesta i sintomi dell’avvelenamento, |
Per salvare il cane :
Inoltre dobbiamo avvisare tempestivamente le autorità competenti per legge e denunciare il fatto,
|
In primavera, durante una passeggiata nel bosco, ma anche nel giardino di casa, o sul marciapiede, può capitare a chiunque di trovare un nidiaceo (un piccolo di uccello). Il nostro istinto ci induce a raccogliere il piccolo e portarlo a casa per "allevarlo". Questo atteggiamento dimostra sensibilità nei confronti della natura ma non sempre si rivela il migliore per la salute del nidiaceo. Gran parte dei nidiacei abbandona spontaneamente il nido (merli, passeri, civette…) quando ancora non sa volare bene, pur essendo seguito e alimentato dai genitori. Raccogliere uno di questi nidiacei significa strapparlo alle loro cure sicuramente più valide del più esperto e attento veterinario. Allevandoli inoltre si corre inoltre il rischio di "umanizzarli", facendone animali con una identità deviata in modo irreversibile e non più in grado di affrontare una normale vita libera.
Esistono quindi due principali situazioni, che dobbiamo valutare:
1. Nidiacei feriti o in reale stato di pericolo (minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada…): per sopravvivere hanno bisogno di cure da parte dell'uomo
2. Nidiacei sani, anche se ancora incapaci di volare e non in pericolo: devono essere lasciati nel luogo di ritrovamento.
Se si è raccolto un nidiaceo in situazione di reale pericolo (minacciati da gatti o altri predatori, finiti in mezzo alla strada…) è importante offrirgli la massima tranquillità, al fine di evitare lo shock e l'infarto da maneggiamento, ponendolo in una scatola di cartone buia e collocata nel più breve tempo possibile in uno spazio altrettanto buio e silenzioso, a temperature mite.Assolutamente da evitare: gabbie, sacchetti di plastica, troppi spostamenti, luoghi rumorosi, contatto con la gente.
Può capitare di imbattersi in un nido di uccello, soprattutto di quelle specie che ne costruiscono a terra o su arbusti bassi, con una o più uova, e pensare che si tratti di uova "abbandonate" , perché in quel momento non vi sono gli adulti nelle vicinanze, o perché al tatto risultano assolutamente fredde. Bisogna assolutamente evitare di toccarle e prelevarle; infatti molte specie iniziano a incubare le uova solo dopo averne deposte un certo numero. Inoltre prelevare le uova implica avviare un'incubazione artificiale e la conseguente cura dei pulcini, che risulta estremamente complessa.
Esistono poi specie che intenzionalmente depongono le uova a terra e senza costruire veri e propri nidi, dando l'impressione di essere veramente abbandonate. è il caso di piccoli trampolieri come il Fratino e il Corriere piccolo, oppure sterne come il Fraticello e la Sterna comune, su spiagge e greti di torrenti, come anche il Succiacapre, tra la lettiera del bosco.
Un discorso a parte meritano i rondoni, una specie che una volta involata, non si posa mai a terra, perché non riuscirebbero più a spiccare il volo I piccoli di rondone caduti dal nido non possono essere alimentati dai genitori, non possono né essere rimessi nel nido né vicino ad esso, al contrario di tutte le altre specie e devono essere raccolti.
Il Rondone è una specie migratrice, nidificante comunemente nelle città. Il colore è marrone nerastro, è lungo 16 cm, le ali sono a forma di falce ed a punta. I nidi vengono allestiti in buchi di muri o di altre costruzioni umane. Le uova, 2 o 3 di colore bianco, vengono in genere depositate in tarda primavera; il periodo di covata varia dai 18 ai 25 giorni. E' possibile trovare i nidiacei di Rondone per terra, soprattutto in primavere piovose e fredde, che impediscono ai genitori di trovare il cibo.
E’ sempre più frequente dover soccorrere un rapace ferito.
Prima di tutto è bene chiedere aiuto anche telefonicamente a personale esperto : LIPU, Corpo Forestale, GGEV, Guardie Venatorie o Zoofile, Veterinari, etc . Anche in questo caso occorre verificare che il rapace abbia veramente bisogno del nostro aiuto: ad esempio i giovani di Allocco (uno dei pochi rapaci notturni con gli occhi blu) escono dal nido ancor prima di saper volare e vengono alimentati dai genitori nei pressi del nido. Se ci si imbatte in un animale del genere nei mesi da febbraio a maggio non va raccolto perché non ha bisogno del nostro aiuto. Se crediamo invece che il suo bene sia catturarlo dobbiamo muoverci con calma.(Gli animali selvatici non capiscono le nostre buone intenzioni, almeno inizialmente e pertanto anche se feriti tenderanno comunque a fuggire) e cercare di coprire il rapace con un telo di adeguate dimensioni, es. un asciugamano spesso. Meglio indossare un paio di guanti da giardiniere. La presa sull'animale deve essere decisa anche se non bisogna mai stringere troppo. Attenzione alle beccate agli occhi.
Nel caso di uccelli adulti, feriti per scontri fortuiti con auto, cavi aerei, scontri con altri animali, il suggerimento è quello di contattare direttamente il CRAS LIPU ALATA per un intervento quanto più possibile rapido ed efficace. Attenzione nel caso di ritrovamento di rapaci, cigni, aironi, corvidi... Alcune specie infatti reagiscono allo shock da cattura, difendendosi con beccate o unghiate pericolose per il soccorritore. Gabbiani e soprattutto Cormorani hanno becchi dai margini molto taglienti; meno taglienti ma non piacevoli sono i colpi di becco di corvidi come Cornacchie, Gazze, Corvi e Ghiandaie. Gli Aironi, in virtù della struttura del collo e del becco, sono abili infiocinatori e usano la stessa tecnica per difendersi. Anche i piccoli falchi, come il Gheppio, sono molto dinamici e aggressivi. Un rapace selvatico ferito, anche se non più in grado di volare può usare con notevole pericolosità gli artigli o il becco. Il rapace va posto in una scatola di cartone con dei fori per l'aerazione sui lati (verso il basso). Tutti i rapaci sono animali protetti e necessitano di cure particolari; occorre mettersi in contatto subito con la LIPU CRAS CROCE ALATA e con la Provincia di Reggio E. competente per territorio che forniranno indicazioni precise per la consegna dell'animale ferito. Non tentare di somministrare forzatamente cibo o farmaci che in molti casi producono effetti dannosi. I dosaggi ed i principi attivi somministrati ai rapaci non sono sempre gli stessi usati nella medicina dei nostri animali domestici.
Relativamente ai mammiferi può capitare di rinvenire volpacchiotti che spinti dalla fame si spingono fuori dalla tana, oppure cuccioli di pipistrello caduti a terra da un posatoio o perdendo la presa dal grembo della madre. Durante una passeggiata nei boschi, e non solo dell’Appennino !, si possono incontrare cuccioli di capriolo acquattati a terra. ATTENZIONE: in quest'ultimo caso non si tratta di abbandono ma di normale atteggiamento mimetico che i cuccioli adottano per ripararsi dai predatori quando la madre si allontana per nutrirsi, e quindi l'ultima cosa di cui hanno bisogno è del vostro "aiuto".
Il ritrovamento di mammiferi è meno frequente rispetto a quello degli uccelli, ma è uno dei più probabili è sicuramente quello del riccio (Erinaceus Europaeus), sia per la sua abbondanza che per la frequentazione di ambienti urbani e giardini. I ricci in inverno cadono in letargo, concedendosi occasionalmente qualche risveglio nelle giornate più tiepide. Se si rinviene un riccio in queste situazioni conviene lasciarlo dov'è senza alterare il suo "giaciglio-nascondiglio".
Se si tratta invece di un piccolo, di un esemplare ferito o in difficoltà... per sapere come fare per aiutare questi simpatici mammiferi (per altro utilissimi per i nostri giardini), si può scaricare l'interessante documentazione Soccorso Ricci (formato .pdf 318k), realizzata dalla ProRiccio di Mettmenstetten, e distribuita dalla Società Protezione Animali Bellinzona (CH) .
...vi consigliamo il libro "Nati Liberi" Manuale Pratico di pronto soccorso per animali selvatici, di Lambertini e Palestra, Franco Muzio Editore, da cui sono stati tratti molti di questi consigli
Il loro commercio deve essere compatibile con la sopravvivenza delle specie in natura.
L'elenco comprende oltre 10.000 specie elencate nel Regolamento (CE), delle quali le più comuni sono:
tutte le specie, che non risultino iscritte all'Appendice I, di scimmie, lupi, orsi, lontre, felini, zebre, pecari, ippopotami, guanachi, alcune specie di cervi e antilopi, nandù, fenicotteri, gru, pappagalli, buceri, tucani, colibrì, tartarughe di terra, alligatori, caimani, coccodrilli, gechi, camaleonti, iguane, coccodrilli, tegu, elodermi, varani, boidi, cobra, salamandre, storioni, farfalle della specie ornitottere, sanguisughe, conchiglie tridacne, coralli madreporari a forma complessa, alcune palme, cactus, felci arboree, cicas, euforbie, aloe, orchidee, ciclamini.
La CITES non esclude che alcuni Stati possano adottare misure di protezione più rigorose per la protezione delle stesse specie o di altre specie selvatiche.
Il centro CITES competente per la Provincia di Reggio Emilia è presso il: Coord. Prov. del C.F.S. di Modena |
Tel. 059/225100-225698 |